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25 Nov
BASTA CHIACCHERE ELETTORALI. DIFENDETE LA FAMIGLIA!

La vicenda di famiglie i cui figli vengono sottratti con provvedimenti che appaiono arbitrari e ideologici si configura come la più dolorosa e inaccettabile manifestazione della crisi del nostro sistema statale. Questi eventi non sono semplici errori giudiziari; sono la frattura più profonda del patto fiduciario tra il cittadino e lo Stato.Ci troviamo di fronte a un paradosso istituzionale: un apparato che si arroga il diritto di intervenire sul nucleo familiare, la cellula fondamentale di ogni società sana, ma che contemporaneamente dimostra un fallimento sistemico nella sua funzione primaria di garante del benessere e dell’educazione. Non è raro che le famiglie prese di mira siano quelle che hanno scelto coscientemente percorsi di vita alternativi e non convenzionali, spesso orientati verso un ritorno alla natura e a un’educazione domestica (homeschooling) che mirano a contrastare i mali della cosiddetta “modernità stupida”.Questa scelta è una risposta diretta al declino educativo nazionale. Sessant’anni fa, un giovane uscito dalla scuola dell’obbligo possedeva spesso una competenza pratica e una capacità di scrittura nettamente superiore a quella dimostrata oggi da molti laureati, afflitti da un preoccupante analfabetismo funzionale. Lo Stato, con le sue istituzioni scolastiche alla deriva, ha fallito nel suo compito formativo.Di fronte a un sistema che produce povertà educativa e degrado culturale, quale autorità morale può avere quello stesso Stato nel giudicare e distruggere una famiglia che, con amore e dedizione, cerca di crescere figli felici e dotati di un senso critico autentico, lontano dalla vacuità del conformismo? Il fallimento dello Stato che genera analfabetismo funzionale e povertà, non può imporre a una famiglia felice come educare i suoi figli. La condanna verso le istituzioni, in particolare quelle della magistratura minorile che si muovono senza adeguato controllo e con discrezionalità eccessiva, deve essere netta e senza attenuanti. Questo modello di Stato, eccessivamente centralizzato e burocratizzato, che spende energie e risorse per promuovere diritti per categorie inesistenti relative al genere sessuale mentre la sanità pubblica è alla deriva e le scuole non formano piu’, ha esaurito la sua funzione. È il momento di riconoscere che questo Stato liberal-democratico, nella sua forma attuale, va destrutturato. Non si può più tollerare che la classe politica di centrodestra, Meloni, Salvini e tutto il CDX, continui a prendere in giro il popolo che li sostiene con promesse vuote di difesa della famiglia.Conservatori e leghisti devono iniziare a fare sul serio!Non bastano più le chiacchiere sulla “difesa della famiglia”; servono azioni concrete e radicali:riforma radicale della magistratura minorile: reintroduzione di criteri di garanzia e limitazione della discrezionalità assoluta nel sottrarre i figli, dando priorità assoluta al principio in dubio pro familia.Avviare la transizione verso un sistema basato sul territorio, che permetta ai cittadini di incidere realmente sulle decisioni locali, sanitarie ed educative.Smettere di disperdere risorse in battaglie ideologiche e concentrare gli sforzi sulla qualità dell’istruzione e sull’efficienza del welfare reale.La famiglia è il baluardo di una nazione forte. Se lo Stato continua a distruggerla, senza offrire alternative valide, non è lo Stato che deve essere difeso, ma la libertà dei cittadini di creare un futuro autonomo e degno per i propri figli. Il tempo della tolleranza e delle scuse è finito.

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