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06 Mar
06Mar

L’Italia sta vivendo una fase di profonda crisi economica, alimentata da una combinazione di fattori che agiscono in sinergia: l’aumento vertiginoso dei costi energetici, il conseguente calo del fatturato delle aziende e la chiusura di numerosi esercenti nei comuni. Questi elementi, insieme, creano un contesto in cui le famiglie, le imprese e il tessuto commerciale del nostro Paese si trovano a dover affrontare una situazione di stress economico senza precedenti. I dati dell’ISTAT sono precisi come quelli del Ministero dello Sviluppo Economico, il prezzo dell’energia elettrica in Italia ha registrato un incremento medio del 40% tra il 2021 e il 2023. Anche il costo del gas ha subito un aumento significativo, attestandosi intorno al 35% in media nello stesso arco temporale. Questa impennata ha fatto sì che le bollette energetiche, che una volta rappresentavano circa il 12% del reddito medio familiare, ora incidano per oltre il 20% sul bilancio mensile delle famiglie italiane. Con un reddito medio che si aggira intorno ai 1.500–1.600 euro al mese, l’onere delle bollette grava pesantemente sulle tasche degli italiani, costringendoli a tagliare spese essenziali e a rivedere radicalmente le proprie abitudini di consumo. Il caro energia non colpisce soltanto le famiglie: le imprese italiane stanno subendo una forte pressione economica. Diversi studi tra cui quelli condotti da Confcommercio e dal CNEL, evidenziano come le piccole e medie imprese (PMI) abbiano registrato un calo medio del fatturato compreso tra il 10% e il 15% negli ultimi due anni e il calo è in progressivo aumento. Le aziende sono costrette a fronteggiare costi di produzione molto più elevati, dovuti all’aumento dell’energia, questa contrazione del fatturato si traduce in una riduzione degli investimenti, in una maggiore difficoltà ad accedere a finanziamenti e, in ultima analisi, in un rallentamento dell’intera attività economica nazionale. Ma non è certo finita, a tutto questo va sommato il segnale preoccupante, anche in questo caso in aumento, della crescente chiusura degli esercenti nei comuni italiani. Secondo i dati ISTAT, negli ultimi due anni si è registrato un decremento del 20–25% delle attività commerciali, anche nei comuni del nord il centro dei paesi si riempiono di locali commerciali con le serrande chiuse. Serve intervenire rapidamente con l’introduzione di sussidi mirati per le famiglie a basso reddito, che consentano di ridurre l’onere delle bollette e mantenere il potere d’acquisto, agevolazioni per le imprese che investono in tecnologie a basso consumo energetico e in misure di efficienza, utili a contenere i costi di produzione e anche un vero sostegno economico con agevolazioni per gli esercenti locali, soprattutto nei piccoli comuni, al fine di prevenire ulteriori chiusure e incentivare la ripresa dell’economia di prossimità. Il caro energia in Italia rappresenta un problema strutturale con molteplici ripercussioni dirette su tutta l’economia nazionale. Tra le cause di questa situazione troviamo in modo gravoso la scelta di appoggiare in modo assoluto la decisione della UE di sostenere incondizionatamente l’Ucraina, infatti dalla metà del 2021, i prezzi dell’energia nell’Unione Europea hanno mostrato una notevole volatilità, accentuata dall’aggressione russa in Ucraina. Questo ha portato a un aumento dei prezzi dei carburanti, influenzando negativamente l’economia italiana, fortemente dipendente dalle importazioni energetiche. E che dire delle sanzioni imposte alla Russia? Hanno avuto ripercussioni importanti sull’economia italiana. Nel 2023, l’Italia ha registrato una contrazione nei flussi commerciali con la Russia, influenzando diverse province con forti legami economici con Mosca. La combinazione di aumenti nei costi energetici, l’impatto delle sanzioni e l’impegno nell’assistenza all’Ucraina ha comportato costi economici drammatici per l’Italia e, se si aggiunge che ora gli USA si sganciano dall’Europa trovando un accordo con la Russia per il cessate il fuoco e accaparrandosi molteplici risorse primarie dall’Ucraina si deve comprendere come le politiche verso Ucraina e Russia siano state fallimentari. Stupide. Inutili. Contro producenti. La verità? L’Europa è un assemblaggio di nazioni che si scontrano su temi inutili come i diritti LGBT e le politiche green. Mai su il bene dei cittadini europei!

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