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15 Oct
15Oct

Ah, la Destra italiana! Una fucina di idee, un crogiolo di pensatori… o forse no. Quando si parla di “referenti culturali” della Destra, l’immagine che emerge è quella di un ristorante di lusso che, pur avendo a disposizione i migliori ingredienti nostrani, preferisce ordinare d’asporto dal locale di fronte, magari scadente, e spacciarlo come la crème de la crème della sua tradizione culinaria. Diciamocelo chiaramente, la Destra non promuove i suoi pensatori, li nasconde sotto il tappeto insieme alle scorte di bandiere del Ventennio che nessuno ha il coraggio di buttare. Perché? Semplice: il talento, l’intelletto e, diciamocelo, la coerenza, fanno paura. Sono come una fattura di un idraulico onesto: non si vedono quasi mai e quando arrivano ti spaventano.Assistiamo quindi a un fenomeno degno di un reality show politico: l’arruolamento di riserve dalla parte avversa. Prendete il caso di Daniele Capezzone, l’uomo che ha avuto più casacche di un armadio di cambi d’abito di Lady Gaga. Ex Radicali, un tempo fiero vessillifero di tutto ciò che era “liberale” e “anti-sistema” (salvo poi finire, guarda caso, sempre dove tira il vento, ops, volevo dire, dove ci sono interessanti spazi di visibilità). Oggi è il faro del pensiero destro, l’intellettuale che ti spiega il liberismo condito di (ops) conservatorismo con la grinta di un ultrà al terzo tempo. La sua coerenza è talmente elastica che potrebbe sostituire gli ammortizzatori di un carro armato.E che dire di Tommaso Cerno, un ex parlamentare del Partito Democratico (quello che la Destra, a giorni alterni, definisce “ipocriti” o “il salotto buono della ZTL”). Cerno, dall’oggi al domani, ha scoperto il fascino della conservazione, il richiamo ancestrale delle radici… o forse quello, più prosaico, di una nuova poltrona e di un ego ben nutrito che a sinistra forse non trovava più spazio sufficiente per gonfiarsi. Non è un cambio di opinione, è una metamorfosi degna di Kafka, con l’unica differenza che a Kafka non sarebbe mai venuto in mente un risvolto così venale. Questo ci porta al vero dramma della Destra: la codardia culturale. Mentre a sinistra, piaccia o meno, il dibattito culturale, per quanto a volte autoreferenziale, esiste, a destra c’è il vuoto pneumatico. E lo riempiono con i pistola di turno, i mestieranti del talk show che garantiscono una cosa sola: la capacità di dire, oggi, il contrario esatto di quello che dicevano ieri, purché la telecamera sia accesa e il conto in banca lieviti. I veri ideologi, i pensatori con la schiena dritta e un’idea che non cambi con l’indice di gradimento, sono ignorati, se non attivamente ghettizzati.“No, ma quello è troppo puro” – si sussurra nei corridoi del potere destro.“Quello ha delle idee originali, e se poi non sono in linea con il sondaggio di domani?”“Quel professore è troppo preparato, non capiranno nulla e ci farà fare la figura degli impreparati!” E così, per paura di sembrare meno preparati (cosa facile quando si evita di studiare), o per l’individualismo che trasforma ogni leader in una stella solitaria e diffidente, la Destra preferisce accogliere gli “amici per convenienza”. Sono ex-nemici riciclati, utili a sventolare la bandiera della “trasversalità” e a fornire un alibi: “Visto? Abbiamo anche noi gli ex di sinistra, siamo inclusivi!”.Conclusione ironica ma amarissima:La Destra italiana non ha referenti culturali, ha un ufficio oggetti smarriti del mondo politico avversario. E ogni volta che c’è un posto vacante per un “intellettuale”, invece di cercare in casa, mettono un annuncio: “Cercasi Radical-PD in pensione, abituato a cambiare idea velocemente, per ruolo di Guru Ideologico a tempo indeterminato. Pagamento in visibilità e dignità residua.”In fondo, hanno ragione: per apparire coraggiosi, basta non avere avversari, e quale mossa è più geniale (e più codarda) che trasformare i propri nemici in lacchè ben retribuiti? Tanto, i veri pensatori, i “loro” veri pensatori, aspetteranno in silenzio, ignoti, a leggere Evola e Tolkien, mentre in TV Capezzone spiega perché i bonus del PD erano il male e quelli del FdI sono il trionfo della Destra Sociale. Viva la Coerenza! (Quella che, ovviamente, non serve a nulla).

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