Alcuni giorni fa è uscito su la Luce un interessante articolo che richiama l’attenzione sul concetto di radici Giudaico-Cristiane, un termine che viene spesso citato nel dibattito politico. Secondo questa idea l’Europa, l’Occidente, la nostra civiltà nascerebbe dall’incontro di queste due religioni e tradizioni culturali (https://www.laluce.news/2025/06/22/lillusione-giudaico-cristiana-come-loccidente-riscrive-lidentita-per-colpire-lislam/). Dietro a questa visione c’è un preciso intento politico, ovvero creare un solido blocco composto da Occidente e Israele contro l’Altro per eccellenza, ovvero il mondo islamico. Si tratta di una reinterpretazione della nostra storia seguendo questa precisa visione ideologica, largamente ispirata dai gruppi evangelici americani per cercare di accreditare sempre più la visione di Israele come baluardo dell’Occidente (e dall’altra parte degli Ebrei come pienamente cittadini degli stati Europei e Americani di cui fanno parte e di cui hanno plasmato l’identità). Questa visione ideologica ha diversi limiti che nell’articolo vengono messi in rilievo: il fatto che Ebrei e Cristiani non hanno sempre avuto rapporti sereni, anzi spesso le identità nazionali europee si sono sviluppate anche in contrapposizione alle minoranze ebraiche; e l’identità ebraica stessa, che non è occidentale ma è sostanzialmente trasversale, comunità ebraiche importanti erano presenti nell’Impero Ottomano e nella sponda sud del Mediterraneo, come anche in Libano e in Iraq, luoghi sicuramente non Occidentali. Tuttavia, ritengo sia utile fare qualche appunto all’articolo: quando si sottolineano i rapporti non sempre sereni tra Ebrei e Cristiani, suggerendo che forse erano migliori nel contesto islamico, ci si avventura su un terreno scivoloso e altamente a rischio di semplificazioni. Ricordiamo che una delle comunità ebraiche più antiche e durevoli è quella di Roma, ovvero la sede del Papa e la capitale della Cattolicità. Se davvero i cristiani fossero dei violenti intolleranti come sarebbe potuta conservarsi e preservarsi fino ad oggi? La realtà storica è sempre un po’ più complessa di come sembri. Anche a proposito dell’interpretazione di Luca 21:24 (Cadranno a fil di spada, saranno portati in cattività fra tutti i popoli) in ottica anti-giudaica si potrebbe avanzare qualche dubbio, nel senso che il testo evangelico non sta augurando questa sorte agli ebrei, ma sta semplicemente profetizzando quello che capiterà di lì a poco: la caduta di Gerusalemme in mani pagane e la dispersione della popolazione della Città Santa. Da ultimo, un appunto lo farei anche sulla semplificazione che vede nell’estrema destra un’entità schierata in maniera monolitica con Israele e contro l’Islam, anche per riscattarsi da un passato antisemita da cui oggi si vogliono prendere le distanze. Innanzi tutto, la posizione filo Israeliana non è unicamente legata all’estrema destra, anzi il tema delle radici Giudaico-Cristiane è stato citato, come ricordato anche nell’articolo, da politici progressisti come Tony Blair e Romano Prodi, ma potremmo citarne altri tra cui anche Matteo Renzi o Mario Draghi; in secondo luogo anche in quella che viene considerata nell’articolo “estrema destra” sono fatti confluire soggetti molto diversi, accomunati solo dall’essere contrari all’immigrazione: conservatori cristiani come Orban, evangelici USA, Marine Le Pen con il suo Rassemblement laico e ultraliberale, laicisti come il PVV di Wilders nei Paesi Bassi e infine i partiti della maggioranza di governo in Italia, che per storia, sviluppo e cultura di provenienza hanno notevoli differenze. Inoltre rischia di essere semplicistica una visione così monolitica della realtà e di ignorare invece diversi segnali che vanno in direzione inversa, ovvero di contatti e collaborazione tra realtà “conservatrici” cristiane e musulmane. Cito ad esempio i casi delle giunte comunali italiane che hanno saputo sviluppare un clima di positiva collaborazione, come a Magenta, oppure spaziando in Europa il caso della Francia, dove la “Manif pour tous” ha visto schierarsi in difesa della Famiglia Tradizionale gruppi religiosi islamici e cattolici, o infine il recentissimo caso in UK, dove la collaborazione tra gruppi cristiani e musulmani ha consentito che gli alunni a scuola possano essere esentati dalle lezioni su ideologia LGBT e Gender. Passando poi sul piano politico, anche la “Destra” italiana è tutto fuorché univoca sulla questione israeliana, almeno storicamente. Nel Movimento Sociale Italiano c’era chi come Almirante appoggiava Israele ma anche chi come Rauti e Romualdi sostenevano la causa Palestinese, e lo stesso ha fatto il Fronte della Gioventù anche in epoca recente. Negli anni ‘90 non era insolito trovare volantini con celtiche inneggianti alla Palestina libera e che condannavano l’ “aggressione sionista”. Come sempre, anche in questo caso la realtà è più complessa di quanto possa sembrare e ogni semplificazione risulta artefatta e ideologica, proprio come le ipotetiche radici giudaico-cristiane dell’Occidente.