
Forza Italia dice no. La Lega prende tempo. Ma la verità è lampante: rifiutare il nome del premier sulla scheda è roba da pavidi. E chi vuole confusione, inciuci e premier tirati fuori dal cappello come negli anni passati, è perché teme una cosa sola: Giorgia Meloni.Con un partito stabile al 30% e un consenso personale che nessun leader italiano vede da decenni, Meloni ha tutto l’interesse di blindare altri cinque anni di stabilità per il Paese. Non per sé: per gli italiani che l’hanno votata e la vogliono vedere governare senza ricatti né trabocchetti.Mentre gli altri pontificano, Meloni fa.Agli azzurri ha regalato la riforma della giustizia che Berlusconi attendeva da vent’anni: separazione delle carriere, fine delle correnti, CSM finalmente serio.Alla Lega ha garantito l’Autonomia, tema decisivo per Salvini, Zaia e Fontana, così da non far esplodere il Carroccio. Insomma: ha ascoltato tutti. Ma su una cosa non si discute:la legge elettorale la decide lei. E sulla scheda ci va il nome del premier. Punto.E qui arriva il bello. A Meloni la sinistra regala su un piatto d’argento il vantaggio più grande: il caos. Schlein è contestata dal suo stesso partito, attaccata da Prodi, tollerata da moderati e cattolici, ignorata dai territori. Tanto che una parte del Pd sogna una candidata alternativa come Silvia Salis. Non sanno neppure chi mandare in campo.E indovinate cosa accadrebbe se i nomi fossero stampati sulla scheda? Meloni contro Schlein.Risultato? Un massacro politico annunciato. Il Paese sceglierebbe la premier concreta, credibile, riconosciuta in Europa e nel mondo. Non una segretaria schiacciata su Landini e sulla sinistra estrema. Manovra, giustizia, autonomia: su ogni fronte Meloni ha dato spazio agli alleati.Ma c’è un pilastro che non può essere barattato: far scegliere agli italiani il loro premier, direttamente e senza imbrogli. È questo che spaventa chi dice no al nome in scheda:la sua forza. Il suo consenso. La sua leadership. Ogni volta che qualcuno dice “no” al nome sulla scheda, sta dicendo un’altra cosa:“abbiamo paura che Meloni vinca troppo facilmente.”E infatti, se decideranno di metterlo, la battaglia sarà chiara come il sole:Giorgia Meloni davanti agli italiani.Niente trucchi. Niente premier inventati a tavolino. Chi può essere contrario a una cosa del genere?La risposta è fin troppo semplice:chi ha già capito di aver perso.