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25 Nov
IL TALEBANO E MARCO MANTOVANI GUIDANO LA RIFLESSIONE SUL VALORE DELLA MEMORIA STORICA. FONDAMENTALE LA PRESENZA DELLA MARINA ITALIANA

Il destino del Regio Sommergibile Scirè non è una pagina qualsiasi nella storia navale italiana; è una narrazione di coraggio che affonda le radici nella fondazione stessa della nostra identità nazionale. Questa profonda lezione di storia è stata al centro del convegno tenutosi venerdì scorso a Milano presso l’Assocazione Nazionale Marinai d’Italia, organizzato in collaborazione al laboratorio culturale “Il Talebano” e la IANTD Expedition che ha visto la partecipazione nell’organizzazione dell’evento di Marco Mantovani e come relatore d’eccezione l’Istruttore subacqueo professionista nonché Capo spedizione sul relitto, Fabio Ruberti. Lo Scirè, varato nel 1938, è famoso per il suo ruolo eroico durante la Seconda Guerra Mondiale. Equipaggiato per trasportare i Siluri a Lenta Corsa (SLC), i celebri “maiali”, fu protagonista della storica impresa di Alessandria del dicembre 1941, guidata all’epoca dal Comandante Junio Valerio Borghese. Quell’operazione audace portò al danneggiamento delle corazzate britanniche HMS Valiant e HMS Queen Elizabeth, assestando un colpo significativo alla superiorità navale alleata nel Mediterraneo.Il suo destino si compì il 10 agosto 1942, quando fu affondato al largo di Haifa (Israele), portando con sé la maggior parte del suo equipaggio e degli incursori.Oggi, il relitto dello Scirè, che giace a circa 32 metri di profondità, è stato ufficialmente riconosciuto come Sacrario Militare Subacqueo. Questo riconoscimento non è un mero atto burocratico, ma la consacrazione di quel luogo come storia d’Italia, un monumento subacqueo che simboleggia il sacrificio estremo e la dedizione dei marinai italiani. L’evento di venerdì scorso, promosso con passione ha avuto l’obiettivo primario di mantenere viva la fiamma della memoria di questi eroi. La storia non deve rimanere un freddo elenco di date e nomi, ma grazie all’impegno degli organizzatori diventa un patrimonio culturale e morale fruibile.Ruberti, con la sua relazione, ha saputo infondere nuova vita al racconto, evidenziando non solo le gesta militari, ma soprattutto i valori di cui quegli uomini erano portatori: l’onore, l’abnegazione e l’amore per la Patria. “Il Talebano” e Marco Mantovani sono attivi nel mantenere viva la storia degli eroi italiani e le radici che hanno fatto l’Italia un grande Paese, tramandando alle nuove generazioni il senso di un’identità nazionale forgiata dal coraggio e dal sacrificio.L’Importanza della Marina MilitareUn altro elemento cruciale e significativo del convegno è stata l’introduzione alla serata del Presidente dell’A.N.M.I.La partecipazione di rappresentanti in congedo della Marina Militare, erede diretta delle tradizioni e delle gesta del Regio Sommergibile Scirè, svolge un ruolo insostituibile:La Marina conferma l’accuratezza storiografica e la conoscenza tecnica, di chi per 20 anni ha svolto studi e ricerche sullo Scirè, garantendo che il racconto sia autentico e basato su fonti ufficiali (nel corso della serata sono stati anche mostrati documenti classificati delle due MM, la nostra e quella inglese)La loro presenza sottolinea che i valori di coraggio e dedizione dei caduti non sono confinati al passato, ma sono i principi che guidano l’operato della Marina di oggi. Offre il massimo riconoscimento istituzionale al sacrificio dei caduti, elevando la commemorazione al livello di dovere nazionale.La combinazione tra l’attivismo del “Il Talebano” e l’autorevolezza della Associazione Nazionale Marinai d’Italia, assicura che il ricordo di imprese eroiche come quella dello Scirè rimanga una lezione viva per il Paese, un monito potente sul prezzo della libertà e sul valore delle nostre radici storiche.

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