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02 Oct
02Oct

Nel testo “teoria e fenomenologia del Soggetto Radicale”(2019) il filosofo e politologo Alexander Dughin sviluppa il concetto di Uomo differenziato presente in Julius Evola in “Cavalcare la tigre”(1961). Si tratta di un tema centrale anche per noi Comunitaristi che stiamo sviluppando un filone di Filosofia Tradizionalista ovvero di una riflessione che ha come orizzonte una antropologia dell’ Uomo Tradizionale. Il tema del crollo dei valori ben messo a tema da un fondamentale saggio del grande filosofo Franco Volpi (1952-2009) “il nichilismo”(1996) non puo e non deve indurre a derive paranoiche che contraddistinguono uno “pseudotradizionalismo”, ma al contrario è un incentivo a guardare ad un Nuovo Inizio. Questo tema è stato sviluppato anche in altre interviste incentrate su una lettura sine ira et studio della specifica filosofia di Julius Evola sottolineando che la voce dell’ Eterno non può mai morire. Sotto questo aspetto ci confronteremo con lo studioso Simone Perron autore del testo “sguardi nell’ Abisso. Apocalissi, gender e virtualità nell’età del nichilismo” 2025 Edizioni Passaggio al BoscoBuongiorno Simone Perron grazie della sua disponibilità. Vuole presentare ai nostri lettori il suo percorso intellettuale.Buongiorno e grazie a voi per lo spazio che mi concedete. A partire dall’adolescenza mi interesso a temi esistenziali e spirituali, nonché di questioni politiche e filosofiche. Dai sedici anni le mie letture si sono orientate sull’antropologia ed in particolar modo verso la cultura dei Nativi americani, popolo che mi ha sempre attratto per la sua forza ed integrità morale. I saggi di Carlos Castaneda, letti e riletti più volte, mi hanno avvicinato a tematiche spirituali. A queste ho sempre unito l’amore per il genere epico, fantasy ed il mondo celtico-nordico, crescendo con i libri di J. R. R. Tolkien, Morgan Llywelyn e tanti altri. A livello politico-filosofico leggevo invece Noam Chomsky e la sua critica all’imperialismo americano, che ben si sposava con la simpatia per i Nativi americani.All’Università di Torino, iscritto a lettere, storia e filosofia, non conoscendo né il greco né il latino, ho dovuto optare per la storia contemporanea. Qui ho avuto prevalentemente professori di orientamento marxista, tanto da approfondire molto la storia del socialismo e del marxismo. Allo stesso tempo però, sono grato al mio corso di studi perché mi ha aperto squarci su molta filosofia politica: oltre ai marxisti, ottocenteschi e novecenteschi come Marcuse, ho avuto la possibilità di conoscere autori disparati come John Locke, Alexis de Tocqueville, Machiavelli, Carl von Clausewitz e molti altri, nonché di approfondire la tematica dei totalitarismi novecenteschi.A trent’anni invece sono stato folgorato dal genio di Nietzsche, che ancora oggi mi stupisce ad ogni lettura.A quarant’anni ho conosciuto i Tradizionalisti, in particolare J. Evola, i quali hanno allargato la mia visione del mondo facendomi ritornare ad una ricerca ed un senso dello spirituale che per un decennio circa avevo perduto.Di cosa parla il testo “sguardi nell’ Abisso. Apocalissi, gender e virtualità nell’età del nichilismo”?Questo saggio nasce dalla consapevolezza, dolorosa, che la nostra visione del mondo materialista, egualitaria, moderna ed ancor più post moderna, è terribilmente alienante e disancorata dal concetto di sacro, di natura e di uomo in generale. Partendo dall’assunto che un essere umano di questo tipo non può che inabissarsi verso un terribile nichilismo, ho elaborato una sorta di fenomenologia dell’assurdo nel quale siamo immersi.Dopo aver dimenticato la sensazione primigenia del sentirsi immersi in un cosmo animato, tipica del mondo pagano, già ben identificata ad esempio da Giacomo Leopardi, oggi abbiamo rigettato anche l’idea di essere figli di un Dio onnipotente, tematica anticipata da Nietzsche oltre un secolo fa.Nemmeno un senso della Natura onnipotente, spesso inserita nelle corde dell’ambientalismo radicale attuale, può dare conforto all’uomo contemporaneo: il tema del riscaldamento globale, sempre più angosciante, ci rimanda ad una Terra ferita e morente di cui siamo gli unici responsabili.A questo punto non resta all’uomo che rifugiarsi in un disperato narcisismo, narcotizzato da droghe, alcolici, steroidi e chirurgia plastica, ormai endemica proprio come le depressioni e la mancata genitorialità. Tutto ciò viene spinto ed incentivato dal meccanismo infernale dei social network, che mettono in vetrina le personalità più problematiche come fossero dei modelli da seguire, e dalla tecnica, che oggi vede profilarsi la presenza sempre più invasiva dell’intelligenza artificiale.Inoltre il progressismo più estremo è arrivato addirittura a teorizzare la liceità della pedofilia, dell’incesto, del cambio di sesso chirurgico dei minori. Ogni volta che mi trovavo a scavare nei fenomeni attuali, mi imbattevo in nuove nefandezze.È possibile che questa situazione venga scossa ulteriormente nei prossimi anni, quando dal Governo americano potrebbe arrivare l’ammissione e l’annuncio che la Terra è visitata, da millenni, da “intelligenze non umane”, come viene definito il tema UFO anche nella legislazione americana attuale.Siamo forse nella parte terminale del Kali Yuga, finito per alcuni a marzo 2025? Siamo pronti per una nuova aurora? O è soltanto una forma di consolazione necessaria per l’ uomo occidentale, ormai chiuso ad istanze trascendenti, senza via di scampo, e che ha fondamentalmente esaurito il suo ruolo storico?Il mio saggio non offre risposte. Offre interrogativi, inquietanti quanto la visione degli abissi che si spalancano ai nostri occhi increduli.

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