
Il Ministro Validitara, noto per la sua (diciamo così) “flessibilità strategica”, ha tentato un timido balletto con l’ala sinistra sulla questione dell’educazione sessuo-affettiva nelle scuole, e come prevedibile, ha incassato critiche che non definiremmo esattamente… gentili.Pare che la Sinistra chic abbia deciso che le famiglie non sanno cosa sia il sesso (o l’affetto) e che sia doveroso imporre una visione edonistica e iper-regolamentata delle relazioni, un mix esplosivo di “fai quello che vuoi, ma solo se prima hai compilato i moduli giusti”.Il “Sesso-di-Stato”: manuale di istruzioni,la loro agenda, a quanto si legge, è un vero e proprio sogno a occhi aperti:sdoganamento di tutto, dall’omosessualità al transessualismo (con l’ansia da prestazione che i minori finiscano per “mutilarsi” prima ancora di finire le elementari).In alcune “frange radicali” il passo successivo è la legalizzazione della pedofilia.E poi la ciliegina sulla torta: la contrattualizzazione dei rapporti sessuali. Si vede che non bastava il burocratese in ufficio, ora ci vuole un bel “certificato di consenso” (come si vocifera delirasse la Boldrini), per trasformare l’intimità in un atto notarile dove l’uomo deve rispettare “clausole” che nessuno ha ancora capito bene.Insomma, la famosa “liberazione sessuale” si sta trasformando in un kafkiano “Sesso-di-Stato”. Tutta questa frenesia regolatoria nasconde un “malcelato odio” (che in realtà è ben visibile, diciamocelo) per la famiglia naturale, cioè quella NORMALE, il bersaglio preferito dei circoletti radical-chic e dei gay pride. La scuola, ovviamente, diventa il campo di battaglia preferito, con le organizzazioni LGBT/filo-LGBT che si muovono come un’armata, pronte a indottrinare i nostri pargoli con “personale altamente ideologizzato”.Di fronte a tale minaccia, l’unica soluzione sensata sarebbe stata una moratoria generale (una pausa caffè, insomma). Perché non lasciare l’argomento alla delicatezza della letteratura (amore e sentimento) e alla oggettività scientifica (biologia e riproduzione)? Un approccio equilibrato, da promuovere in famiglia, con magari qualche specialista per i genitori, per non escludere “forme di approfondimento specialistico” (perché si sa, i genitori non capiscono un tubo).Invece, il nostro Ministro Validitara, con il suo solito “fiuto del potere” e la sua “idolatria del compromesso”, ha preferito l’omaggio alle ideologie e ai “pregiudizi veicolati a livello giornalistico” (evidentemente lui i giornali li legge, a differenza dei libri).Risultato? Nonostante la sua manovra fosse una “leggiucchia timida e rinunciataria” del Centrodestra (dove il “centro senza idee” resta il grande problema), la sinistra non gli ha fatto nessuno sconto. Chi cerca sconti nel campo dei modelli dominanti finisce sempre per pagare il conto più salato. La prossima volta, forse, è meglio scegliere una linea, e non un balletto.