n un’epoca di globalizzazione sfrenata e di omologazione culturale, “Patria, di padre in figlio verso il comunitarismo” ( di Fabrizio Fratus e Stefania Bonfiglio – edizioni Passaggio al bosco ) si erge come un grido di battaglia contro l’appiattimento delle identità locali. Un testo coraggioso e provocatorio, che invita a riscoprire il valore delle piccole patrie, dei loro usi e costumi, come antidoto alle leggi calate dall’alto e alla dittatura del pensiero unico.Un Inno alla Diversità e alla TradizioneGli autori ci guidano in un viaggio attraverso la storia. Un inno alla diversità, alla ricchezza delle identità locali, alla forza delle comunità che si autogovernano, che si prendono cura del proprio territorio, che tramandano di padre in figlio i valori e le tradizioni. Il libro si scaglia contro il centralismo statale, contro le leggi calate dall’alto che ignorano le specificità dei territori, contro l’omologazione culturale che appiattisce le differenze. Un appello alla rivolta contro un sistema che soffoca le identità locali, che impone modelli di sviluppo insostenibili, che distrugge il tessuto sociale e culturale delle comunità.Gli autori propongono un modello di sviluppo alternativo, basato sulla solidarietà tra le piccole patrie, sulla cooperazione tra le comunità, sulla valorizzazione delle risorse locali. Un modello che mette al centro l’uomo e l’ambiente, che promuove la sostenibilità economica, sociale e culturale. “Patria, di padre in figlio verso il comunitarismo” è un’opera provocatoria e stimolante, che non ha paura di sfidare il pensiero dominante, di mettere in discussione le certezze acquisite, di proporre soluzioni alternative. Un testo che invita alla riflessione, al dibattito, alla partecipazione attiva alla vita politica e sociale. In un momento storico in cui la politica sembra aver perso la bussola, in cui le ideologie si sono svuotate di significato, il testo si propone come un libro lancia l’idea di costruire un futuro basato sulla solidarietà, sulla cooperazione e sulla sostenibilità.Non è solo un libro di denuncia, ma anche un testo che invita all’azione, che sprona a prendere in mano il proprio destino, a costruire un futuro migliore per le proprie comunità, per il proprio Paese, per il mondo intero.