𝗨𝗡𝗔 𝗥𝗢𝗦𝗔 𝗣𝗘𝗥 𝗡𝗢𝗥𝗠𝗔 𝗘 𝗟𝗔 𝗣𝗔𝗡𝗖𝗛𝗜𝗡𝗔 𝗗𝗘𝗟 𝗥𝗜𝗖𝗢𝗥𝗗𝗢

Tra il 𝟰 𝗲 𝗶𝗹 𝟱 𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲 𝟭𝟵𝟰𝟯, 𝗡𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗖𝗼𝘀𝘀𝗲𝘁𝘁𝗼, giovane studentessa istriana, fu barbaramente uccisa dai partigiani titini.Il suo sacrificio, come quello di tante altre vittime delle foibe, resta 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗴𝗶𝗻𝗲 𝗽𝗶ù 𝗱𝗼𝗹𝗼𝗿𝗼𝘀𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲.Il suo ricordo rimarrà per sempre 𝘀𝗰𝗼𝗹𝗽𝗶𝘁𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮.Oggi ho partecipato alla cerimonia “𝗨𝗻𝗮 𝗥𝗼𝘀𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗡𝗼𝗿𝗺𝗮” e all’𝗶𝗻𝗮𝘂𝗴𝘂𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗣𝗮𝗻𝗰𝗵𝗶𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗥𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼, un segno concreto per tenere viva la memoria di questa giovane donna che pagò con la vita il suo amore per la Patria.Nel mio intervento ho ricordato 𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼 che hanno avvolto troppo a lungo questa tragedia e 𝗴𝗹𝗶 𝗲𝘀𝘂𝗹𝗶 𝗴𝗶𝘂𝗹𝗶𝗮𝗻𝗼-𝗱𝗮𝗹𝗺𝗮𝘁𝗶 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗱𝗮𝘁𝗶 𝗮 𝗡𝗼𝘃𝗮𝗿𝗮 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗹𝗮 𝗴𝘂𝗲𝗿𝗿𝗮: la nostra città ha dato 𝗰𝗮𝘀𝗮 𝗲 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼 𝗮 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶 “𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗱𝘂𝗲 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗲”, gli 𝗲𝘀𝘂𝗹𝗶 𝗶𝗻 𝗣𝗮𝘁𝗿𝗶𝗮 che hanno contribuito alla crescita del nostro territorio con il lavoro e con l’inserimento nella rete sociale cittadina.Per decenni 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 è 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗲𝗻𝗶𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲, 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮, 𝗺𝗮 𝗹𝗮 𝘃𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮̀ 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝘁𝗮𝗰𝗶𝘂𝘁𝗮.E voglio ricordare che quanto è successo non è stato un episodio isolato né casuale: è stata una vera e propria pulizia etnica operata da comunisti slavi titini contro gli italiani.Ricordare Norma significa 𝗼𝗻𝗼𝗿𝗮𝗿𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝘃𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗲 e ribadire che la memoria non è propaganda, ma 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗮𝗽𝗲𝘃𝗼𝗹𝗲𝘇𝘇𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗰𝗮.Ho voluto anche ricordare il 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗩𝗶𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗥𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼, organizzato con studenti e amministratori locali quando ero in Provincia con la delega alla Cultura, e la 𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗼 𝗱𝗲𝗽𝗼𝘀𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗿𝗶𝘃𝗲𝘀𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗶𝗹 𝗿𝘂𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲 per riconoscere a 𝗡𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗖𝗼𝘀𝘀𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗼𝗻𝗼𝗿𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗡𝗼𝘃𝗮𝗿𝗮.Un ringraziamento sentito al 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗠𝗮𝘂𝗿𝗼 𝗚𝗶𝗴𝗮𝗻𝘁𝗶𝗻𝗼, promotore della 𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 “𝗣𝗮𝗻𝗰𝗵𝗶𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗥𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼”, e alla 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝗴𝗮 𝗔𝘀𝘀𝗲𝘀𝘀𝗼𝗿𝗲 𝗚𝗶𝘂𝗹𝗶𝗮 𝗡𝗲𝗴𝗿𝗶, che con la 𝗱𝗲𝗹𝗲𝗴𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗣𝗮𝗿𝗶 𝗢𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀ si è occupata della 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗻𝗰𝗵𝗶𝗻𝗮.𝗨𝗻 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼, 𝗱𝗶 𝘃𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮̀ 𝗲 𝗱𝗶 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝘁𝗮̀.𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗶𝗹 𝗥𝗜𝗖𝗢𝗥𝗗𝗢 è 𝘂𝗻 𝗱𝗼𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲.