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17 Apr
17Apr

<<Quello che fa dispiacere è il fatto che la Parrocchia abbia diffuso una notizia che non solo non corrisponde al vero, ma che attribuisce all’Amministrazione un atteggiamento di chiusura che mai c’è stato e mai ci sarà da parte nostra». Il sindaco Federico Binatti risponde alle accuse mosse dalla Parrocchia di Trecate attraverso un articolo a firma del parroco don Ettore Maddalena, pubblicato nell’ultimo numero del Bollettino trecatese (e ripreso da altri organi di stampa), <<rispetto alle difficoltà della Parrocchia di adempiere al pagamento di Imu e Tasi su alcuni immobili parrocchiali non adibiti al culto e utilizzati per attività pastorali e formative, a detta di don Ettore, per 436.000 euro. A questo proposito va innanzitutto precisato che, nel caso della Parrocchia di Trecate, il Comune ha avviato un confronto per verificare se gli immobili in questione possiedano i requisiti per beneficiare dell’esenzione. L’importo citato, infatti, non è definitivo>>.Si tratta di un invito al contraddittorio, e la situazione è tuttora in fase di valutazione. <<E’ quindi doveroso fare chiarezza su tutta la vicenda sia per quanto riguarda l’entità della somma, sia anche per quanto riguarda quello che è l’atteggiamento aperto e disponibile dell’Amministrazione e dei nostri Uffici, nella massima trasparenza, correttezza e tutela del contribuente. Lo scorso 27 luglio – prosegue il sindaco – il Comune ha inviato una richiesta di documentazione alla Parrocchia riguardante la verifica della posizione contributiva e del regolare adempimento degli obblighi di pagamento Imu e Tasi, per verificare la sussistenza dei requisiti di Ente non commerciale e, quindi, per procedere con il riconoscimento dell’esenzione prevista dalla normativa, il Dlgs n. 504 del 1992. In agosto c’è stato un incontro con i rappresentanti della Parrocchia proprio per approfondire l’esenzione dichiarata in qualità di Ente non commerciale. Ricordo che la legge citata ritiene esenti da imposte gli immobili della Chiesa utilizzati esclusivamente per fini di culto, come le chiese, e per attività non commerciali per assistenza, beneficenza, educazione e formazione, a condizione che non generino profitto>>. A questo incontro, negli scorsi mesi, sono seguiti scambi di documentazione e successive integrazioni. Sulla base di questo dialogo, che l’Amministrazione ha sempre perseguito, oltre che sui dati, sulle notizie contenute nelle dichiarazioni presentate, sulle risultanze catastali e sulle pratiche edilizie, a fine anno il Comune ha notificato un invito al contraddittorio informato previsto dalla legge n. 212 del 2000.<<Questo documento – spiega il sindaco – presenta uno schema di atto con due ipotesi di importi: il primo a sanzioni piene di 436.686 euro e il secondo a sanzioni ridotte di 273.798 euro. Si tratta, come detto, di un “invito al contraddittorio” e non di un avviso di accertamento esecutivo, come sostenuto dal parroco. La finalità di questo iter è instaurare un dialogo con il contribuente, dando la possibilità di presentare controdeduzioni che possano essere tenute in conto nell’adozione del provvedimento finale. Pertanto questo documento e il relativo importo non risultano definitivi: la Parrocchia ha infatti successivamente presentato le proprie memorie scritte e ci sarà un successivo incontro prima della notifica dell’atto finale. Un percorso conveniente e, soprattutto, di buon senso>>. Il sindaco, infine, sottolinea che <<da parte nostra, oltre alla costante disponibilità, c’è la piena consapevolezza di quanto l’Istituzione religiosa abbia fatto, faccia e farà per il bene della nostra città, e non solo sul piano strettamente legato alle problematiche sociali, ma anche per l’educazione e la crescita dei nostri ragazzi. Proprio per questo, l’Amministrazione ha sempre riconosciuto e valorizzato il ruolo sociale della Parrocchia, sostenendo nel tempo – anche attraverso contributi economici e convenzioni a fronte di attività rese – realtà fondamentali come per esempio la Caritas, il servizio Pane quotidiano, il Grest estivo per i nostri ragazzi e ragazze con disabilità e altre iniziative rivolte alle fasce più fragili della popolazione. Non è nell’interesse di nessuno evitare il chiarimento e non trovare soluzioni. Se don Ettore ha deciso di manifestare pubblicamente la propria “amarezza, oltre che tanta preoccupazione”, posso dire che l’Amministrazione e gli Uffici non hanno mai chiuso alcuna porta e che il nostro atteggiamento era e resta positivo e propositivo: è nell’interesse della città, e non solo della Parrocchia, del Comune o degli Uffici - conclude il sindaco -  trovare la giusta strada da percorrere, all’insegna del confronto corretto e proficuo>>.

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