Colleghi Consiglieri,
prendo la parola con serenità, perché i documenti e quanto già illustrato nelle commissioni preposte chiariscono tutti gli aspetti che riguardano la delibera che si andrà a votare oggi.
Riavvolgiamo il nastro e vediamo da dove si parte. Il tutto nasce da un evento mondiale. Nasce da un investimento che l’Amministrazione ha fatto e che ha migliorato gli impianti della città. Oggi parliamo di un aspetto tecnico, non parliamo di non un buco di bilancio. E lo voglio dire con chiarezza: quanto è stato narrato in queste settimane non corrisponde alla realtà amministrativa.
Nel 2024, dopo quarant’anni, Novara ha ospitato i World Skate Games, un evento mondiale che ha portato qui atleti, tecnici, delegazioni e media da tutto il pianeta. Questo grande evento sportivo ha messo Novara al centro dell’attenzione internazionale, ma soprattutto ci ha permesso di migliorare gli impianti sportivi, lasciando un’eredità concreta e duratura alla città. Abbiamo usato risorse pubbliche non per un’iniziativa effimera, come capita spesso per i grandi eventi che passano e lasciano solo ricordi. Con il Sindaco abbiamo chiuso un accordo con la Federazione molto chiaro: le risorse del Comune sarebbero andate solo per gli impianti sportivi utilizzati. E così è stato. L’indirizzo politico dato era di spendere tutte le risorse in quella direzione.
Questo è, lo ribadisco, indirizzo politico puro. Significa decidere che ogni euro speso deve diventare valore pubblico.
Ed è fondamentale chiarire, subito, un punto decisivo: non stiamo parlando di un buco, non stiamo parlando di fondi mancanti, non stiamo parlando di spese non coperte. Stiamo parlando di un istituto previsto dalla legge che serve esclusivamente a regolarizzare contabilmente una parte minima di interventi già eseguiti, utili e documentati.
I numeri descrivono questa verità meglio di qualsiasi opinione. Per i World Skate Games sono stati gestiti circa 705.000 euro di spese complessive. L’importo oggetto del riconoscimento di oggi è pari a 78.000 euro. Significa che il 90% delle spese è stato impegnato e liquidato con procedure ordinarie e corrette.
La parte residua riguarda interventi urgenti, di quello specifico momento, documentati e certificati.
E allora voglio ribaltare completamente la narrazione di questi giorni: non siamo davanti a uno scandalo, ma all’applicazione esatta di un articolo del TUEL.
L’articolo 194, comma 1, lettera e) – lo leggo testualmente – stabilisce che:
“Il Consiglio comunale riconosce la legittimità dei debiti derivanti da acquisizione di beni e servizi… nei limiti degli accertati e dimostrati utilità ed arricchimento per l’Ente.”
È la legge, non l’Assessore, a prevedere questa procedura.
IFEL, nella guida 2023, lo spiega in modo chiarissimo:
“Il riconoscimento del debito fuori bilancio ha natura ricognitiva e non costitutiva.
Non legittima irregolarità, ma regolarizza contabilmente obbligazioni che hanno già prodotto effetti positivi per l’Ente.”
Ed è scritto, sempre nella guida IFEL, che questa procedura serve anche a “tutelare i consiglieri, che deliberano sulla base di pareri tecnici qualificati.”
E infatti tutta la catena tecnica dell’Ente – e sottolineo tutta – ha certificato la piena legittimità di questo atto.
La Relazione della Dirigente del Settore Patrimonio Immobiliare, Sport e Sviluppo Economico afferma che:
“Le prestazioni risultano regolarmente eseguite, adeguatamente documentate e strettamente funzionali agli eventi sportivi richiamati.”
E aggiunge:
“L’Amministrazione ha tratto concreta utilità dalle opere, che costituiscono arricchimento per l’Ente.”
Sempre la Dirigente scrive che questa relazione è redatta “in conformità alla responsabilità gestionale prevista dall’art. 107 del TUEL”.
E allora leggo – per chiarezza – l’articolo 107 del TUEL:
“Ai dirigenti spetta la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa, l’adozione degli atti che impegnano l’amministrazione verso l’esterno, e la responsabilità degli stessi.”
Questa è la norma che chiude ogni discussione.
La gestione non è dell’Assessore.
La gestione non è della Giunta.
La gestione non è dei Consiglieri.
La gestione è dei Dirigenti.
Questa non è un’interpretazione politica: è un obbligo di legge.
Il Segretario Generale afferma che:
“La relazione tecnica del Dirigente è esaustiva e contiene i presupposti di utilità e arricchimento ai sensi dell’art. 194 TUEL.”
Il Direttore Generale conferma la correttezza della procedura e della relazione.
Il Collegio dei Revisori, nel Verbale n. 11/2025 scrive:
“Il Collegio, esaminati gli atti e i pareri, ritiene sussistenti i presupposti di utilità e arricchimento per l’Ente e formula parere favorevole.”
Questi non sono pareri “politici”. Non sono pareri di parte. Sono gli strumenti di garanzia dell’Ente.
Sono la certificazione tecnica che permette al Consiglio comunale di votare serenamente.
Ora voglio affrontare un altro tema che è stato completamente strumentalizzato: quello dell’“eccezionalità”.
È stato detto che la Corte dei Conti parla di “spese imprevedibili”, e quindi tutto ciò che è “prevedibile” non può essere riconosciuto.
Ma questa è una lettura fuorviante e utile ad una narrazione utilizzata ad arte.
La Corte dei Conti non dice questo.
La Corte dice che il debito fuori bilancio non deve diventare una prassi ordinaria di gestione.
Ma non dice che si può usare solo in caso di terremoti e catastrofi.
E infatti in più pronunce la Corte scrive che:
“Il requisito dell’eccezionalità non coincide con l’imprevedibilità assoluta, ma con l’urgenza sopravvenuta.”
L’IFEL, nella guida 2023, spiega:
“Il requisito dell’eccezionalità non coincide con l’imprevedibilità dell’evento, ma con l’impossibilità di fronteggiarlo con gli strumenti ordinari.”
E allora lo dico con chiarezza:
un evento mondiale non è manutenzione ordinaria.
Un mondiale non è da ridurre a contestare una “maniglia rotta da sostituire”.
È un evento complesso, certificato, verificato, soggetto a standard internazionali e alle richieste organizzative della Federazione.
E quando emergono esigenze tecniche in corso d’opera che può generare errori nell’iter amministrativo, il legislatore ha previsto uno strumento, ed è quello che stiamo applicando oggi.
Ora arriviamo alla parte che più è stata usata per creare paura e preoccupazione: la presunta responsabilità personale dei consiglieri.
Ed è qui che voglio essere ancora più chiaro.
La Corte dei Conti – Sezione delle Autonomie, delibera 4/2022, dice testualmente:
“Il voto del consigliere comunale sul riconoscimento del debito fuori bilancio non comporta corresponsabilità gestionale.”
La Corte dei Conti Emilia-Romagna, delibera 110/2024, afferma:
“Il consigliere non risponde dell’atto gestionale presupposto quando delibera sulla base di pareri tecnici qualificati.”
IFEL ribadisce:
“Il riconoscimento non attribuisce responsabilità gestionali ai consiglieri.”
L’ANCI scrive che il Consiglio svolge una funzione di “verifica e regolarizzazione contabile”.
E la legge, all’articolo 4 del D.Lgs. 165/2001, definisce in modo inequivocabile che:
“Ai dirigenti spetta la gestione amministrativa, tecnica e finanziaria.
Agli organi politici spetta l’indirizzo e il controllo.”
Per controllo si intende verificare che l’attività degli uffici sia coerente con quegli indirizzi politici. Non è, e non può essere, un controllo sulla correttezza giuridica o procedurale degli atti.
Non c’è alcuno spazio per interpretazioni.
I consiglieri non rischiano nulla.
Perché non gestiscono nulla.
Chi racconta il contrario, chi parla di “rischi personali”, chi evoca “pagamenti di tasca propria”, non sta facendo un’analisi giuridica: sta facendo terrorismo politico.
E allora lo voglio dire ribadire:
il voto di oggi non crea il debito.
Non approva irregolarità.
Non attribuisce responsabilità.
Serve solo a regolarizzare contabilmente ciò che è stato già verificato, documentato e certificato.
Questo è un atto tecnico previsto dalla legge per garantire la trasparenza e l’ordine del bilancio.
Chiudo con una riflessione semplice.
Abbiamo portato un evento mondiale a Novara.
Abbiamo migliorato gli impianti sportivi.
Abbiamo rispettato le norme.
Abbiamo rispettato i ruoli.
Abbiamo trasparenza totale.
E oggi, con questa delibera, completiamo un percorso amministrativo corretto, limpido e previsto dalla legge.
Chi vuole trasformarlo in uno scontro politico, in un attacco puramente diretto e politico, lo fa contro i fatti e contro le norme.
Grazie.