Marina Apollonio nasce nel 1940 a Trieste. Frequenta l'Accademia di Belle Arti a Venezia seguendo le lezioni di Giuseppe Santomaso e dal 1960 inizia ad occuparsi di interior design. Lavora a Parigi come progettista presso lo studio di architettura Albert e, tornata in Italia, nel '62 inizia le sue ricerche sulla comunicazione visiva, realizzando i primi rilievi metallici a sequenze cromatiche alternate basati sui principi dell'Optical Art: l'intenzione è fare in modo che l'osservatore senta di essere in presenza di una realtà che non si sviluppa solo in superficie, ma in profondità. In questo periodo conosce Getullio Alviani e partecipa alla collettiva presso il centro d'arte Il chiodo a Palermo, dove vince il primo premio. Nel 1965 partecipa ad un'altra importante collettiva a Zagabria, con gli esponenti di Nova Tendencija 3; in seguito allestisce diverse personali in cui indaga la fenomenologia di forme e strutture al fine di renderle attive. Entra in relazione con gli artisti del Gruppo T e del Gruppo N, condividendone sia gli intenti di ricerca sia gli studi sui materiali. Nel 1968 Peggy Guggenheim acquista il Rilievo n. 505 per la sua collezione; sempre nello stesso anno realizza dischi di animazione elettromeccanica dal titolo Dinamica Circolare, di cui pubblica un'edizione di multipli per il centro Duchamp. Dagli anni Settanta si dedica alla tessitura e alla fiber art. Nel 2022 è alla Biennale di Venezia nella "capsula" tematica Tecnologie dell'incanto. Attualmente vive a Padova. #marinaapollonio#artecontemporanea#opticalart#lagrandebellezza#emozioni