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16 May
16May

Un’opera interattiva creata e portata in scena da una squadra di giovani In cui il pubblico è protagonista dell’indagine  

Novara, 16 Maggio 2025. A poco più di un anno dall’annuncio della selezione di “Facciamone un Dramma. Dal testo alla messa in scena, i giovani si mettono all'opera'', tra i progetti vincitori nell’ambito del bando “Per la Cultura” 2023 di Fondazione Cariplo, e dell’assegnazione di 120.000 euro per il progetto, la Fondazione Teatro Coccia di Novara presenta l’opera frutto di questo anno di lavoro: Nozze con Delitto, in programma Martedì 20 Maggio alle 20 recita aperta a tutti, Mercoledì 21 e Giovedì 22 Maggio alle 10.30 recite riservate alle scuole. Il progetto nasce con l’obiettivo di avvicinare alle forme di tradizionali di consumo culturale, adottando strumenti innovativi e in linea con la sensibilità del nostro tempo. I giovani coinvolti, attraverso la creatività e un approccio learning by doing, dall’estate 2024 ad oggi hanno avuto l’opportunità di incontrare figure professionali con skills creative e tecnologiche e rafforzare competenze. L’obiettivo del progetto è colmare il divario tra le forme di consumo tradizionale e le giovani generazioni, sperimentando nuove modalità di offerta e di partecipazione al fine di aumentare l’interesse e il coinvolgimento, innovando in parte le modalità di fruizione e produzione liriche. Il percorso parte dal processo di ideazione fino alla messa in scena e fruizione dal vivo e in digitale. All’allestimento finale si arriverà a seguito di laboratori di scrittura drammaturgica, focus group, talk interrativi, partecipazione dal vivo e online, incontro con professionisti, docenti e creativi. Un lavoro originale e di vera innovazione che ha visto numerose fasi nel suo processo creativo e di messa in scena e che vedrà anche l’interazione diretta del pubblico nelle giornate di spettacolo. L’opera è infatti assimilabile a un racconto “giallo” che prevede uno spazio chiuso, un assassinio e una fase di indagine. Le indagini saranno condotte proprio dal pubblico che attraverso il proprio cellulare potrà decidere con che ordine svolgere l’interrogatorio e alla fine dell’ascolto di tutti i sospettati decretare il proprio colpevole. Solo allora scoprirà se ha davvero risolto il mistero secondo la drammaturgia. Nel dettaglio. Nozze con Delitto nasce dalla fantasia di Giulia Avoledo, Lucrezia Maria Balbo, Elisa Braggion, Isabella Corolli, Noemi Nicita, Silvia Quattrocchi, Carla Tispi, studentesse del Liceo Classico Carlo Alberto di Novara che, sotto la guida e la direzione di Emanuela Ersilia Abbadessa (autrice del libretto) hanno ideato la drammaturgia dell’opera. Il libretto è divenuto una nuova composizione a firma di tre allievi del corso di composizione dell’Accademia AMO, guidati dal Maestro Marco Taralli, Gianluca Piombo, Saverio Santoni, Matteo Sarcinelli. La regia è firmata dalle allieve del corso di regia dell’Accademia AMO, tenuto da Deda Cristina Colonna, Stefania Butti e Livia Lanno, scene e concept video sono a cura di Lorenzo Mazzoletti, che torna al Teatro Coccia dopo il dittico La Benedizione/Gianni Schicchi di Ottobre 2024, luci di Ivan Pastrovicchio. Il cast è composto da giovani voci del panorama lirico internazionale e allieve del corso di Canto dell’Accademia AMO, tenuto dal Maestro Fabio Armiliato. Accanto a loro in scena, come figuranti, le allieve del Liceo Classico, con la partecipazione straordinaria dell’attrice Elena Ferrari, nel ruolo della segretaria del detective. Giovane anche la buca con l’Orchestra Antonio Vivaldi, composta dai più promettenti giovani musicisti del panorama europeo con all’attivo esperienze nelle più importanti orchestre del mondo, guidata dal Maestro Ernesto Colombo, classe 1986. Tra cast artistico e team creativo e tecnico, formato per una grande percentuale da allievi AMO, seguiti dai docenti Maestra Claudia Mariano, Helenio Talato, Silvia Lumes, Ivan Pastrovicchio e Chiara Sofia Drossoforidis, sono circa 40 i giovani sotto i 35 anni e una decina sotto i 40 a lavorare sul progetto. La trama. In un elegante ristorante di Vienna si stanno celebrando le nozze di Leonie e Felix. Durante il brindisi Felix, dopo aver bevuto, cade riverso sul tavolo. Qualcuno lo ha avvelenato. Giunge, accompagnato dalla segretaria, il detective Gruber che inizia gli interrogatori: l’assassino è tra i presenti al rinfresco. Nel corso degli interrogatori, interrotti dallo spettacolo musicale organizzato in onore della coppia, Gruber scopre che il cameriere che ha servito lo champagne al tavolo degli sposi è Wilhelm, vecchia fiamma di Leonie, costretto a lasciare l’amata a causa del padre della ragazza che non avrebbe approvato un matrimonio con un uomo senza mezzi. Scopre anche che la cugina della sposa era aveva avuto una relazione con Felix e, ancora innamorata, sognava la vendetta, magari con la compiacenza del nuovo ricco e sciocco marito Ralph. Tra gli ospiti, sembrano avere un movente anche Maximilien, socio in affari di Felix che avrebbe rilevato tutta la società, ed Helene, donna dal fascino ambiguo e segreta amante di Leonie. La stessa sposa che da sempre sognava la libertà e l’indipendenza, mal sopportava le attenzioni grossolane di Felix, i suoi tradimenti e l’essere costretta in un matrimonio che non aveva mai desiderato. Soltanto l’acume del detective Gruber porterà a scoprire chi dei presenti ha materialmente avvelenato lo champagne di Felix Huber. Nel ruolo di Felix Huber Daehwan Jung, Leonie Koller è Martina Malavolti (allieva Accademia AMO), Clotilde Garnier è Jing Huang (Accademia AMO), Wilhelm Steiner è interpretato da Paolo Nevi, tenore recentemente impegnato al Teatro Coccia nel dittico Prima della scala/La scala di seta, Maximilien Bernard è Pietro Miedico, Ralph Agostino Sempio, Helene Roberts è Elena Malakhovskaya (Accademia AMO), il detective Klaus Gruber Matteo Mollica, entrambi recentemente interpreti di La scala di seta. Figuranti, oltre alle studentesse del Liceo Carlo Alberto, Francesco Bocchi e Aurora Catalfamo, entrambi allievi del corso di regia dell’Accademia AMO. Raccontano i compositori, Gianluca Piombo, Saverio Santoni, Matteo Sarcinelli: Il progetto drammaturgico di Facciamone un Dramma. Nozze con Delitto si presentava già dall’inizio come ricco di attrattive. Non solo lo sfondo di un giallo (genere che gli operisti di repertorio non hanno fatto in tempo a conoscere) a fare motore agli accadimenti, ma anche l’interattività con i personaggi (in una fase dell’opera il pubblico potrà disporre di loro… come meglio crede) e, infine, il continuo passaggio tra momenti di comico, drammatico, grottesco, sentimentale. Forse non c’è nulla di più interessante - e se vogliamo istruttivo, per un compositore alle prime esperienze - che passare con disinvoltura da un registro all’altro. In questo contesto il processo di scrittura “a sei mani” (già collaudato in Accademia AMO) non si è presentato come un ostacolo ma come un valore aggiunto: ciascuno di noi iniziava dove aveva concluso il precedente e tutti eravamo liberi di citare, se desideravamo, il materiale altrui. Un lavoro che ha prodotto anche delle reciproche “influenze” che di sicuro saranno utili, in futuro, in quello che è il più individuale tra i mestieri musicali. La storia che abbiamo messo in musica si sviluppa durante una sfortunata festa di matrimonio, nella Vienna del 1913, dove gli elementi del giallo ci saranno tutti: un cadavere, un movente, un detective, e i nostri sospettati. Dopo una prima parte festosa e disinvolta, il nefasto evento di una morte improvvisa ci catapulterà nell’apice della suspance, e in una seconda fase di veri e propri interrogatori. Ed è proprio qui che il pubblico farà la sua parte, interagendo con la scena e aiutando il nostro ispettore Klaus Gruber a scegliere chi e come interrogare, fra i sei sospettati dell’omicidio. Immaginare una musica che possa funzionare in qualunque ordine, e in qualunque versione, è stata per noi la vera sfida di questo lavoro e anche la parte più divertente. Ogni personaggio ha una sua connotazione musicale, un suo colore strumentale, e le emozioni di fondo da dipingere sono state fra le più disparate. Non mancheranno personaggi buffi e scene intense, atmosfere incerte e situazioni equivoche; il tutto, in un intreccio narrativo e musicale congegnato a dovere, che andrà a sfociare in una terza parte finale molto tesa, nella quale riusciremo (forse?) a scoprire l’assassino. Musicalmente l’opera si articola in tre macro-sezioni: un prologo introduttivo, una sezione centrale modulare ed un finale. La sezione centrale, per sua stessa natura, ha implicato l'utilizzo di forme “chiuse”. Altrettanto non si può dire per il prologo ed il finale. Qui si è cercato, infatti, di creare continuità attraverso la creazione di connessioni musicali. Tale procedimento ha implicato uno scambio continuo di idee e materiali sia in fase di progettazione che di scrittura dell'opera. Questo scambio ha permesso di creare un lavoro in cui l'ascoltatore non si troverà smarrito, dal momento che ogni personaggio, emozione o ambientazione è stata identificata ed uniformata attraverso l'utilizzo di leitmotiv (melodie ricorrenti) e da un colore orchestrale specifico. La scrittura a sei mani ha favorito un dialogo creativo tra stili individuali, contribuendo a un’opera dal carattere unitario ma ricca di sfumature che riflettono la diversa sensibilità e linguaggio musicale di ciascuno. Livia Lanno e Stefania Butti, le registe, descrivono così il loro lavoro: questo spettacolo è un insieme intricato di relazioni umane, complesse e sfaccettate, che si incontrano e scontrano come pianeti erranti sfuggiti all’orbita della gravità, destinati a collidere e a trasformare per sempre il proprio destino. Per raccontarlo è stato scelto un linguaggio visivo intessuto da forti chiaroscuri, ispirato al Cinema in bianco e nero dei primi anni del 1900. La citazione cinematografica diviene una lente di lettura, attraverso la quale scoprire il contesto storico della Vienna dei primi del ‘900, tanto complesso quanto affascinante. La pellicola bidimensionale prende vita sul palcoscenico e gradualmente accompagna lo spettatore all’interno di una vera e propria indagine poliziesca, in cui la vicenda si mescola con la realtà. Luci e ombre scolpiscono le emozioni dei numerosi personaggi, rivelandone l’identità attraverso dettagli di colore che ne definiscono la presenza scenica. La fusione tra linguaggio visivo e narrazione interattiva consente di superare i confini tradizionali del teatro, trasformando lo spettatore da semplice osservatore a parte integrante della storia. Grazie alla rottura della quarta parete e all’impiego delle nuove tecnologie, prende forma uno spettacolo d’opera che ricrea la realtà e ne assorbe le sfumature, interattivo e democratico, in cui l’ordine degli eventi è deciso dal pubblico presente in sala. L’esperienza immersiva ha inizio già all’ingresso in teatro, dove la narrazione prende vita attraverso installazioni nel foyer e personaggi che si aggirano indisturbati. Fin dalle prime fasi, realtà e finzione si intrecciano, guidando lo spettatore in un viaggio straordinario che unisce il fascino del cinema e del teatro. In questo palcoscenico sospeso tra pellicola e realtà, ogni spettatore è regista del proprio sguardo e attore del proprio stupore. Perché in fondo, il teatro, come la vita, non è che un intreccio di incontri, misteri e scelte.   Alle recite si arriva a seguito di incontri aperti alle scuole superiori del territorio durante i quali gli studenti hanno potuto conoscere da vicino i mestieri del teatro d’opera: dalla direzione artistica, alla direzione d’orchestra, dalla scrittura, alla composizione, dalle scene ai costumi, dalla regia al trucco e acconciature fino ai maestri collaboratori. Incontri offerti per aumentare la conoscenza e la consapevolezza dei giovani verso un mondo, quell’opera, per molti ancora distante. In qualità di Main Sponsor dell’Accademia AMO, lo spettacolo è inoltre sostenuto, come mecenate per i biglietti dedicati ai giovani, da Techbau. Il Teatro Coccia aderisce al progetto Youth Club, un’iniziativa promossa da Fondazione Cariplo per favorire l'avvicinamento delle giovani generazioni alle arti dello spettacolo.   Biglietti acquistabili online e presso la biglietteria del teatro al costo di 5,00 euro. L’opera diventerà anche un contenuto multimediale fruibile da remoto su Sipario Virtuale nel corso della quale il pubblico potrò scegliere come sviluppare l’indagine.

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