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24 Jun
24Jun

Cuno Amiet nasce nel 1868 a Solothurn (Soletta), in Svizzera. Esegue il primo autoritratto a 15 anni e dal 1884 diventa allievo di Frank Buchser, amico del padre. Si forma all'Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera, dove conosce il pittore Giovanni Giacometti, con cui instaura una solida amicizia. Dopo aver frequentato la scuola reclute a Bellinzona, partono insieme per Parigi per iscriversi all'Academie Julian. Da Parigi lui si sposta a Pont-Aven, dove frequenta la scuola dei discepoli di Gauguin, e approfondisce il colorismo dei postimpressionisti francesi: inizia a usare il colore puro come protagonista delle sue opere, ma il suo linguaggio non viene apprezzato al ritorno in Svizzera. Nel 1898 si trasferisce a Oschwand, piccolo villaggio dell'Alta Argovia bernese che diventa il fulcro della sua esistenza: residenza, atelier, galleria, giardino e frutteto dove ospita amici, collezionisti e allievi. Influenzato da Ferdinand Hodler, si avvicina allo Jugendstil e in seguito aderisce a Die Brücke, rimanendo nel gruppo dal 1906 al 1913. Tornato a una sperimentazione puramente coloristica realizza numerose opere su quattro temi: il giardino, la raccolta della frutta, il paesaggio invernale e l'autoritratto. Nel '19 tiene la sua prima personale alla Kunsthalle di Berna. "Non impressione, non espressione, non astrazione o in qualsiasi modo vengano chiamate. Ma solo testa, cuore e mano nella stessa misura. Ma se dovessimo scegliere uno dei tre, allora il cuore". Nel 1934 e nel 1954 espone alla Biennale nel padiglione svizzero. Muore nel 1961 a Oschwand. "Un quadro non deve essere didattico, non deve raccontare niente; invece deve essere per l'occhio ciò che la musica è per l'orecchio". #cunoamiet#pittura#colore#lagrandebellezza#emozioni

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