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02 Apr
02Apr

Egle Marini nasce a Pistoia nel 1901 da Guido, disegnatore autodidatta, e Bianca Bonacchi. Suo fratello gemello è lo scultore Marino, con cui incomincia a frequentare il Regio Istituto di Belle Arti di Firenze nel 1917, seguendo le lezioni di Galileo Chini. Nel '24 allestiscono uno studio a Firenze con Alberto Giuntoli. Nello stesso periodo si dedica all'insegnamento e partecipa alla Prima mostra provinciale di pittura di Pistoia nel '28, con dieci opere. Tre anni dopo il suo dipinto Figura in bianco entra nelle raccolte di Palazzo Pitti. Nel '32 sposa Alberto Giuntoli e nel '36 partecipa alla Biennale. Dal matrimonio nasce la figlia Donatella che diventerà pittrice. Dopo la Seconda Guerra Mondiale di dedica alla poesia, con testi spesso legati ai temi scultorei del fratello. La rinuncia alla pittura risponde a un bisogno di maggiore meditazione: riesce ad elaborare così una forma di parola che si fa gemella della scultura. Negli anni Sessanta esegue alcune opere grafiche in cui graffia lo sfondo bianco con segni neri ottenuti con il pennino. Dopo la morte del marito nel 1980, si trasferisce a Viareggio continuando a scrivere poesie. Nella città toscana muore nel 1983. "Nella chiusa intensa cavaliere e/cavallo in ardito gioco buttan la vita;/un segreto miraggio li svelse da/terra, gli audaci puri, a calcare/nell'aria orme giganti, derisi,/folli eroi di nessuno". #eglemarini#pittura#poesia#lagrandebellezza#emozioni

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