Emilio Vedova nasce a Venezia nel 1919. Sì accosta alla pittura da autodidatta, frequentando per un breve periodo la scuola serale di decorazione ai Carmini. A undici anni comincia a lavorare come garzone in una fabbrica per mantenersi e comperare il materiale per disegnare e dipingere. Nel '36 è ospite da uno zio a Roma, dove disegna prospettive di architetture, autoritratti e grovigli di figure. In seguito a Firenze frequenta la scuola di nudo. Nel '40 espone per la prima volta le sue opere alla Galleria Ongania a Venezia, iniziando a partecipare ad alcune iniziative d'avanguardia. Nel 1942, trasferitosi a Milano, aderisce a Corrente, movimento antinovecentista di cui fanno parte anche Guttuso e Birolli. Tra il 1944 e il 1945 partecipa alla Resistenza. L'anno dopo è tra i fondatori della Nuova Secessione Italiana, poi Fronte Nuovo delle Arti. In questo periodo inizia le Geometrie nere, opere in bianco e nero di impostazione cubista. Proprio gli anni Quaranta lo vedono impegnato in diverse mostre, tra cui la Biennale di Venezia, a partire dal 1950, quando incontra Annabianca Manni che sposa l'anno dopo: nel '52 gli viene dedicata una sala personale, nel '60 riceve il Gran Premio per la Pittura e nel '97 il Leone d'Oro alla carriera. Nel 1954 vince il premio alla II Biennale di San Paolo, premio che gli consente di rimanere tre mesi in Brasile. Nel '55 partecipa a Documenta I a Kassel. Nel '58 esegue le prime litografie e l'anno dopo inizia a realizzare Scontro di situazioni, grandi tele a forma di L. Tra il '61 e il '63 crea i Plurimi, quadri e sculture articolate e movibili in legno e metallo dipinti. Per l'Expo '67 di Montreal crea un collage-luce in cui piccole lastre proiettano immagini in un grande spazio asimmetrico. Tra il 1975 e il 1986 insegna all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Dalla fine degli anni Settanta sperimenta numerose tecniche e forme, accostandosi definitivamente all'Informale: esplosioni di colori in forme astratte, che denunciano il malessere della società a lui contemporanea. Muore a Venezia nel 2006. #emiliovedova#artecontemporanea#pitturagestuale#lagrandebellezza#emozioni