Leonardo Bazzaro nasce a Milano nel 1853. Si appassiona all'arte sin da piccolo, grazie alle opere della collezione paterna. Tra il 1863 e il 1867 probabilmente frequenta lo studio di Gaetano Fasanotti, dove apprende i rudimenti della pittura. Nel '68 si iscrive a Brera, alla Scuola di Prospettiva. Nel '70 invece si iscrive alla Scuola di Disegno di Figura diretta da Raffaele Casnedi. Tre anni dopo partecipa alla rassegna Braidense; in questo periodo predilige vedute prospettiche di interni di chiese e palazzi con piccole figure animate. Alla fine degli anni Settanta inizia a sperimentare la pittura di paesaggio. Dal 1880 compie numerosi viaggi a Venezia e Chioggia, viaggi che lo spingeranno verso la pittura dal vero. Nel 1882 espone a Brera "Ave Maria", che lo consacra come uno dei principali protagonisti del naturalismo lombardo. Frequenta i circoli culturali milanesi, tra cui quello post scapigliato della Famiglia Artistica, dove stringe amicizia con Boito, Dossi e la Marchesa Colombi. Nel 1889 visita per la prima volta Gignese, forse su invito di Mosè Bianchi, Pompeo Mariani e Eugenio Gignous. Espone in parecchie rassegne e nel '94 si lega a Corona Douglas Scotti, con cui edifica un villino all'Alpino di Stresa. Nel '97 e nel '99 partecipa alla Biennale; nel 1914 gli viene dedicata una sala monografica, dove vengono esposte 22 opere. Nel '37 muore Corona e l'artista abbandona la pittura; trascorre l'estate a Miazzina dallo scultore Luigi Secchi. Rientrato a Milano a settembre, è ospite del nipote Ettore fino a novembre, quando muore. È sepolto a Gignese con Corona. "I dipinti riflettono i toni tranquilli che accompagnano un momento di intimo raccoglimento a contatto con il paesaggio rasserenante del lago, attimi di un privato che Bazzaro riesce a cogliere e fermare in lavori che rimandano a quella felicità famigliare che il pittore condivide con la moglie e con gli amici più cari". E Chiodini. #leonardobazzaro#artecontemporanea#naturalismolombardo #lagrandebellezza#emozioni