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15 Sep
15Sep

Tatiana Trouvé nasce nel 1968 a Cosenza da madre italiana e padre francese. Trascorre la sua adolescenza a Dakar, in Senegal, dove il padre insegna architettura; in seguito si sposta a Nizza, dove studia all'Accademia e dove si diploma nel 1989, e poi ad Haarlem, nei Paesi Bassi, dove frequenta le lezioni di Stanley Brouwn, artista concettuale e performativo, teorico della dematerializzazione nell'arte. Nel 1995 si trasferisce a Parigi, dove lavora come custode al Centre Pompidou, prima di dedicarsi fattivamente all'arte. Nel '97 inizia il suo lavoro artistico  con la creazione del Bureau d'Activites Implicites (B.A.I.), una sorta di laboratorio del tempo dove le attività sono sempre in divenire. Tra i suoi modelli ci sono Boetti, Duchamp e una serie di artisti che apprezza per l'invenzione delle forme, concetti e idee che "si discostano dall'esperienza concreta". Inoltre, è influenzata da scrittori come Pessoa, Borges e Calvino, che incorpora nelle sue opere trasformando il linguaggio in poesia visiva. Dal 1997 tiene diverse mostre, sia personali che collettive e partecipa a diverse edizioni della Biennale. Si trasferisce poi a Montreuil, dove ancora vive e lavora. "Per me  il razionale e l'irrazionale, la mente e i sensi sono sempre connessi. Mi piace lasciarli scivolare l'uno nell'altro, e che siano complementari e non opposti". Il suo corpus di opere vede disegno e scultura intrecciarsi in movimenti bidirezionali permanenti. Nel 2007 ha vinto il premio Duchamp, il più importante riconoscimento per artisti francesi emergenti. Nel 2025 la sua importante personale "La strana vita delle cose" ha trovato spazio a Venezia, a Palazzo Grassi.#tatianatrouvé#pittura#scultura#emozioni#lagrandebellezza

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