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15 Sep
15Sep

RelatoriGRAZIANO PIAZZA, LINDA GENNARI a dialogo con LUCA BACCOLINI Micro opera di GIUSEPPE GUERRERAsu libretto di EMANUELA ERSILIA ABBADESSA

Novara, 15 Settembre 2025. Primo appuntamento al Teatro Coccia con Vite senza confine. Nuovi archetipi per il futuro. Il Teatro Coccia celebra tre donne straordinarie per ispirare le nuove generazioni Una rassegna che, attraverso il linguaggio del teatro, della musica e del dialogo, celebra le vite e l'eredità di Eleonora Duse, Artemisia Gentileschi e Ondina Valla. Tre figure femminili potenti e senza tempo, che hanno superato barriere storiche, sociali e culturali, diventando icone di coraggio, talento e autodeterminazione.La rassegna si articolerà in tre serate-evento che uniranno musica, teatro e dibattito, in un format originale e immersivo pensato per coinvolgere spettatori di tutte le età.Si parte Giovedì 18 Settembre 2025 alle 18.30 con Eleonora Duse. La serata inaugura con un melologo che introduce la figura di Eleonora Duse, seguito da un confronto tra l’attrice Linda Gennari, il regista Graziano Piazza e il giornalista Luca Baccolini. Al centro dell’evento una micro-opera originale scritta da Emanuela Ersilia Abbadessa, ispirata alla relazione segreta tra Duse e Arrigo Boito, in cui amore e teatro si fondono in un dialogo eterno tra Antonio e Cleopatra. Le musiche sono scritte da Giuseppe Guerrera (ex allievo Accademia dei Mestieri d’Opera del Teatro Coccia AMO), nel ruolo di Eleonora Duse l’allieva AMO Rossella Bianco, in quello di Arrigo Boito Gianpiero Delle Grazie. In buca l’Ensemble strumentale del Conservatorio Guido Cantelli di Novara diretta da Davide Cocito. La regia è dell’allieva del corso di Regia AMO Aurora Catalfamo, scene e costumi di Lorenzo Mazzoletti. “Vite senza Confine è un invito a guardare oltre, a superare i limiti, a credere nella forza della cultura e dell’identità personale. Le storie di Duse, Gentileschi e Valla – commenta il Direttore del Teatro Coccia, Corinne Baroni - diventano simboli universali di resistenza, talento e trasformazione. L’iniziativa si rivolge in particolare alle nuove generazioni, proponendosi come spazio di riflessione e ispirazione, con l’obiettivo di offrire modelli positivi che stimolino la creatività, l’autostima e la voglia di superare i propri limiti”.Vite senza confine è sostenuto da MIC e SIAE nell’ambito del programma Per Chi Crea a sostegno di autori, artisti, interpreti ed esecutori under 35 residenti in Italia oppure cittadini italiani residenti all'estero. Proprio su questi obiettivi si concentra la sezione del bando “Professionalizzazione degli Artisti” che finanzia progetti di produzione artistica volti alla realizzazione e promozione di opere inedite di giovani autori, artisti, interpreti ed esecutori di età non superiore ai 35 anni, al quale il Teatro ha partecipato. “Questo progetto – prosegue il Direttore Baroni - si propone di sostenere i giovani, guidandoli nel loro percorso artistico e offrendo loro uno spazio per esprimere la propria creatività, con l’obiettivo di favorire un ricambio generazionale radicato nella tradizione operistica e teatrale italiana. L'obiettivo è rendere il teatro musicale più accessibile e coinvolgente, incoraggiando la crescita di un nuovo pubblico preparato e appassionato, capace di apprezzare la ricchezza del patrimonio musicale. Le attività del progetto si sono concentrate sulla professionalizzazione di giovani artisti nei seguenti ambiti: canto lirico, maestro collaboratore, composizione per il teatro musicale e regia, per un totale di 14 giovani, impegnati nella realizzazione e messa delle 3 micro opere”.Il corpo docenti di cui si è avvalso il progetto è composto da professionisti con esperienza consolidata sia nel repertorio di tradizione che nella creazione musicale del nostro tempo. Canto Lirico: il Maestro Fabio Armiliato; Maestro Collaboratore,  la Maestra Claudia Mariano; Composizione per Teatro Musicale, il Maestro Marco Taralli; Regia del Teatro Musicale, la Maestra Deda Cristina Colonna.Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito con biglietto.  I RELATORI della prima serataGraziano Piazza  Attore e regista prevalentemente teatrale, Direttore del Teatro Stabile di Catania tra il 24/25, ha lavorato sempre in ruoli protagonisti e primari con grandi registi della scena nazionale e internazionale come Peter Stein, Luca Ronconi, Benno Besson, Robert Carsen, Anatoli Vassiliev, Federico Tiezzi, Massimo Castri, Cesare Lievi, Antonio Calenda, Piero Maccarinelli, Valter Malosti, Daniele Salvo, Leo Muscato, Veronica Cruciani e  altri...alternando spettacoli classici a una ricerca personale attraverso personaggi dalla forte connotazione sociale, come nel monologo Schifo/Dreck di R Shneider,  per CTB Centro teatrale bresciano, o in Lampedusa Way di Lina Prosa. Ricerca anche musicale lavorando in diversi melologhi con musicisti del calibro di Michele Campanella al Teatro Grande di Brescia con Enoch Arden di Richard Strauss, Salvatore Sciarrino, Fabio Vacchi, Paolo Fresu. Protagonista delle scene del Teatro Greco di Siracusa (Oreste per la regia di Maccarinelli oppure Tiresia nell’ultimo Edipo re di Robert Carsen) o Epidauro in Grecia ( Achille nella Penthesilea di Peter Stein), pone la sua necessità artistica anche in luoghi non prettamente teatrali, come nei Demoni di Peter Stein al Lincoln center di NY o in Infinities di Luca Ronconi per il Piccolo teatro di Milano. Ultimamente diretto da Alfredo Arias nella Tempesta di Shakespeare, nel ruolo di Prospero, per il Festival shasperiano di Verona.Come regista s’interessa principalmente alla drammaturgia contemporanea mettendo in scena autori come J. Cox (Il desiderio di conoscere), Copì (La donna seduta), Ritsos (Aiace) e  l’Intervista di Theo Van Gogh. Per il Ravenna Festival e per il Piccolo Teatro di Milano cura la regia di Gerusalemme perduta dai testi di P. Rumiz. Oppure “Il racconto dell’Ancella” di M. Atwood per il Napoli Teatro Festival, “Offelia suite” di Luca Cedrola con le musiche di Arturo Annecchino, sempre per Viola Graziosi. Per il Teatro Nazionale di Roma mette in scena MisuraXMisura di W. Shakespeare e per il Teatro Antico di Segesta La Commedia degli errori. Partecipa a vari film per il cinema come Valzer di S. Maira per il Festival di Venezia ( vincitore del premio Pasetti) e a varie  fiction televisive per la Rai, non ultima la serie di Montalbano. Ha vinto il premio come miglior attore al International Shot film Festival di Gradec con il cortometraggio “La resa” di Luca Alcini. Premio Le Maschere del teatro e il premio Internazionale come miglior attore per il Premio Flaiano 2023.La sua attività di didattica teatrale ventennale lo ha portato a prestare opera presso Accademie nazionali e private e corsi di Alta formazione nei teatri Nazionali. Linda Gennari allieva di recitazione alla Scuola “Alessandra Galante Garrone” di Bologna, poi impegnata in interpretazioni dirette da registi affermati, Linda Gennari si pone in primo piano fra le interpreti delle ultime generazioni.Debutta come protagonista nello spettacolo Romeo e Giulietta al Teatro Due di Parma. Ha lavorato, tra gli altri, con artisti quali Leo De Berardinis, Peter Stein, Gigi Dall'Aglio, Marco Baliani, Michele Placido, Cesar Brié, Andrée Ruth Shammah.È Goneril accanto a Glauco Mauri in Re Lear diretto da Andrea Baracco.È Rossana in Cyranò De Bergerac al Teatro Eliseo accanto a Luca Barbareschi.Con Davide Livermore – in A riveder le stelle, apertura della stagione del Teatro alla Scala 2020, in mondovisioneè la Musa della Musica.Al Teatro Greco di Siracusa per le stagioni delle tragedie greche dell' INDA, Istituto Nazionale del Dramma Antico, è stata Agave in Baccanti di Euripide (regia de La Fura dels Baus), Messaggera in Elena di Euripide e Cassandra in Agamennone di Eschilo (regia di Davide Livermore).Vincitrice del Premio della critica ANCT 2022 come miglior attricedal 2021 collabora con il Teatro Nazionale di Genova diretta da Davide Livermore: nel monologo Grounded di George Brant (portato in scena a NY da Anne Hathaway), in Maria Stuarda di Schiller (dove interpreta il ruolo maschile di Mortimer accanto a Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi), protagonista ne Il viaggio di Victor di Nicolas Bedos e ne Il giro di vite, tratto dal romanzo di Henry James.Nel 2024 è nel cast principale del film The Opera! di Davide Livermore e Paolo Gep Cucco, accanto a Vincent Cassel, Fanny Ardant, Rossy De Palma e Caterina Murino.Ed è coprotagonista dello spettacolo La caccia al tesoro al Teatro Filodrammatici di Milano, scritto e diretto da Bruno Fornasari.Nel 2025 è protagonista insieme a Milvia Marigliano nello spettacolo Il raggio Bianco di Pierattini per la regia di Arturo Cirillo.E' ora in prova per lo spettacolo di apertura della stagione del Teatro nazionale di Genova Il lutto si addice ad Elettra di O' Neill, nel ruolo della protagonista, accanto ad Elisabetta Pozzi e Paolo Pierobon, per la regia di Davide Livermore.In televisione è stata fra i protagonisti, accanto a Luca e Paolo, de La strana coppia e della sitcom Camera Café, partecipa a Nudes di Laura Lucchetti, La porta rossa, Mare fuori e Belcanto per la regia di Carmine Elia.


Per sette anni, è stata organizzatrice e direttrice artistica del Festival estivo di teatro e musica Le città visibili a Rimini. IL LIBRETTO La DivinaIl libretto è ispirato alla relazione clandestina che legò Eleonora Duse (allora ventottenne) e Arrigo Boito (allora quarantaseienne) per sette anni. Boito per lei adattò il soggetto di Antonio e Cleopatra, testo denso di passione ed erotismo che, in qualche modo, riconduceva alla loro stessa relazione.La storia d’amore, fatta di assenze e di segreti, viene raccontata in musica in una notte in cui la Duse, dopo il trionfo di Casa di bambola di Ibsen, si siede alla scrivania del suo appartamento per scrivere una lettera a Boito pensando al tempo trascorso senza rivederlo. Ma, proprio mentre scrive, Arrigo arriva e tra i due si intesse un dialogo amoroso in cui ogni parola sembra farli somigliare ai due storici amanti, Antonio e Cleopatra, divisi dalla ragion di stato, dall’opportunità e dalla società.Col sopraggiungere dell’alba i due devono lasciarsi e, in quello struggente saluto c’è la consapevolezza di aver vissuto un attimo eterno come la loro arte. (Emanuela Ersilia Abbadessa) NOTE DI REGIAQuando si pensa ad Eleonora Duse si pensa all’attrice più importante italiana, si pensa al gusto decadente di fine Ottocento inizio Novecento, si pensa a una donna che è stata così influente nell’arte da divenire addirittura musa del Vate, che alla sua morte le dedicò una frase fortissima, “È morta quella che non meritai”. Si pensa a come abbia rivoluzionato il mondo teatrale e come vivesse i drammi femminili fino in fondo, arrivando anche a suscitare critiche molto aspre da una parte di pubblico. Quello che non viene in mente è che questa donna, così rivoluzionaria, anticonformista, dirompente, nella sua lunga vita abbia incontrato costantemente delusioni amorose. La prima è quella datale da Tebaldo Marchetti, da subito infedele: sposati nel 1881, nel 1885 si separarono definitivamente (all’epoca estremamente sconveniente). Ma anche la successiva e ben più nota relazione con D’Annunzio (1898-1901) sarà per l'attrice motivo di sofferenza e dolore. Tra il 1887 e il 1895 la Divina ebbe una relazione meno conosciuta con Arrigo Boito di cui si sa poco, e quel poco si intuisce dalle lettere rimasteci, per lo più quelle inviate dall’attrice. In questa corrispondenza si legge di un amore impari, dove la donna ama con tutto il cuore mentre da parte dell’uomo non si nota il medesimo trasporto. La condizione di solitudine in cui nessun uomo sembra essere veramente presente per la Divina nella sua quotidianità si ripete ancora, ancora e ancora. La Duse però, con un gesto di femminismo ante litteram, riesce a risorgere dalle delusioni mantenendo le proprie caratteristiche di donna libera, indipendente e autodeterminata. Questo suo atteggiamento la rende rivoluzionaria nel lavoro ma anche nel privato, facendo di lei un vero esempio di vita senza confine, che attraversa i secoli senza dover mai essere l’accessorio di un uomo. (Aurora Catalfamo) 

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