di e con Ascanio Celestini
accompagnato da Gianluca Casadei alla fisarmonica
promosso e organizzato da Fondazione Comunità Novarese in occasione dei suoi 25 anni
In una periferia di Roma che somiglia a tante periferie del mondo, si intrecciano le vite di poveri cristi.
C’è Giobbe, magazziniere analfabeta che ha messo a punto una tecnica per sistemare la merce senza saper leggere. C’è la Vecchia che insegna alla Prostituta che per il sapere non serve il denaro: i libri nelle biblioteche sono gratis e i musei un giorno al mese aprono anche a chi non può pagare. C’è Joseph che è partito dal suo Paese ma prima di arrivare in Italia è stato emigrante, schiavo, naufrago, detenuto, facchino e barbone. E poi ci sono il Razzista, la Donna Impicciata, lo Zingaro di otto anni che fuma e persino San Francesco.
Quando si va in scena non ci sono tutti; ogni replica contiene una manciata di personaggi. Come in un concerto dove il musicista sceglie i brani da suonare, Ascanio Celestini propone la sua scaletta.
Tutti i personaggi hanno qualcosa in comune: sono quelli “brutti” che finiscono sui giornali quando accade qualcosa di grave, di scandaloso.
Celestini, invece, prova a raccontarli come santi quando succede un prodigio.
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