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18 Dec
18Dec

Giulio Aristide Sartorio nasce a Roma nel 1860. La sua era una famiglia di artisti: il nonno Girolamo, di origine novarese, era una scultore e il padre Raffaele scultore e pittore. La sua formazione avviene in famiglia; nel 1876 frequenta per un breve periodo i corsi di Francesco Podesti presso l'Accademia di San Luca. Inizia poi a lavorare per architetti e pittori, in particolare nello studio romano di Luis Alvarez Catalá, autore di dipinti di carattere spagnoleggiante. Nel 1879 apre il suo studio e inizia la sua carriera con opere che oscillano tra il genere neosettecentesco e il verismo, in particolare modo ispirato da Domenico Morelli, di cui visita lo studio a Napoli in più occasioni. Nel 1882 inizia la collaborazione con la rivista Cronaca Bizantina, che riuniva autori come D'Annunzio, Scarfoglio, Carducci e Michetti. L'anno dopo partecipa all'Esposizione di Roma con Malaria, che lo fa conoscere a pubblico e critica. Nel 1884 va a Parigi per studiare dal vero le decorazioni settecentesche di Versailles e Fontainebleau. Tornato a Roma inizia a frequentare l'ambiente di via Margutta, stringendo amicizia con José Villegas Cordero, pittore spagnolo. Un secondo viaggio a Parigi, durante il quale visita la retrospettiva dei paesisti di Barbizon, lo indirizza alla pittura di paesaggio, percepito per la sua valenza interiore nel rapporto con l'uomo. I dipinti, studiati a partire da un'impressione poi rielaborata attraverso l'interpretazione, vengono eseguiti anche grazie all'ausilio della fotografia. Negli anni Novanta incontra l'arte dei preraffaelliti, la cui influenza diviene evidente da questo momento in poi. Nel 1895 partecipa alla prima Esposizione di Venezia e dà l'avvio ad una intensa stagione espositiva. Nel 1915 parte volontario per il fronte, dove viene ferito e fatto prigioniero. Dopo il matrimonio con Marga Sevilla e la nascita di due figli inizia una serie di opere ambientate a Fregene. Porta avanti anche una intensa attività letteraria. Muore a Roma nel 1932.#giulioaristidesartorio#pittura#emozioni#lagrandebellezza

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