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13 Nov
13Nov

 Safet Zec nasce a Rogatica, in Bosnia, nel 1943. Il padre è un calzolaio e lui è l'ultimo di otto fratelli; durante la seconda guerra mondiale la famiglia si trasferisce a Sarajevo, dove Safet studia alla Scuola superiore di arti applicate. In seguito frequenta l'Accademia di Belgrado; in città conosce Ivana, artista come lui che poi diventerà sua moglie. In questi anni è la figura centrale del movimento artistico del "Realismo poetico". La guerra lo costringe a fuggire e nel 1992 è a Udine, dove comincia a lavorare anche grazie all'aiuto dello stampatore Corrado Albicocco. Nel 1998 si sposta a Venezia, città con la quale stringe un profondo legame. Dopo la fine del conflitto torna a Sarajevo, dove apre il suo Studio-collezione, oggi centro culturale e sede espositiva."La pittura di Safet Zec è una vocazione totalizzante, che l'artista vuole condividere con il pubblico in uno spazio domestico-affettivo di creazione, il suo studio, che diventa luogo di incontro, scambio e condivisione, fluisce con l'incontenibilità di un fiume in piena, possente e composita, lirica o tragica, dolente o gioiosa. Perché è proprio questa l'impressione che si prova nell'accostarsi alla sua opera: l'impeto tumultuoso di una scrittura solida, epica e classica, profonda e onirica". G. Romanelli. La sua attività espositiva è a tal punto intensa che il pittore ha all'attivo oltre cento mostre; nel 2024 è alla Biennale di Venezia. "Vorrei ricordare di essere stato un profugo, un uomo che ha dovuto abbandonare il paese che amava, il paese dove è nato, vissuto, si è istruito, ha studiato... Paese dilaniato dalla guerra e dai nazionalismi. In Jugoslavia mi ero affermato e avevo acquisito una posizione di prestigio nel mondo della pittura, che oggi mi viene altrettanto riconosciuta da Venezia, mia amata città d'adozione". #safetzec#pittura#emozioni#lagrandebellezza

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