Direttore Enrico Lombardi, Regia di Andrea Chiodi - Scene di Guido Buganza - Costumi Ilaria Ariemme - Luci di Gianni Bertoli - Maestro del Coro Massimo Fiocchi MalaspinaCoro OperaLombardiaOrchestra I Pomeriggi MusicaliCoproduzione con Teatri di OperaLombardia e Fondazione Teatro di Pisa.
L'Elisir d'amore presentato il 21 Novembre al Coccia di Novara, con la conpartecipazione di diverse produzioni teatrali, è un 'opera che, tutto sommato, è risultata gradevole al folto pubblico presente all'ultimo Titolo in cartellone del 2025.
Se si salta a piè pari l'impianto scenico, catapultato dalla fine del '700 agli anni '60 del' 900, da un piccolo borgo contadino nei Paesi Baschi ad una improbabile panetteria/pasticceria, con un fondo di palcoscenico fisso e colorato d'arancione talmente forte da rubare la vista, se, dicevo, saltiamo a piè pari tutto ciò e parliamo di canto, appare subito forte e precisa la voce del tenore Nico Franchini. L'ampiezza del suo timbro, la sicurezza nel canto e una presenza scenica presente ma per nulla invasiva, alla fine saranno le caratteristiche che dopo l'aria cantata benissimo di "Una furtiva lagrima", il pubblico novarese, giustamente, lo premia con almento cinque minuti di convinti e fragorosi applausi.
Del resto, questo giovane artista, si è già fatto apprezzare in diversi Teatri, nazionali ed internazionali.
Nico Franchini ha portato la sua voce da tenore nei teatri più prestigiosi con opere come La Bohème, Pagliacci, L’elisir d’amore, La Traviata… ogni ruolo è un’emozione nuova. Vincitore di importanti concorsi internazionali, Nico ha già calcato scene come il Teatro Petruzzelli, il Carlo Felice di Genova, il Lirico di Cagliari, la Royal Opera House di Muscat e il Festival della Valle d’Itria. Una voce luminosa, un’interpretazione intensa, un’artista che vive ogni nota.
La ventinovenne napoletana Sabrina Sanza, soprano, nei panni di Adina, sfoggia una gran bella voce, anche se la esprime con sicurezza altalenante e con qulche tuitubanza di troppo principalmente in alcuni passaggi del primo atto. Non è un nome nuovo per Novara, L'abbiamo vista e sentita, meravigliosa, in Gianni Schicchi di Puccini, con la superba regia di Davide Garattini. In quell'opera la Sanza, meravigliosamente, ha interpretato l'aria di "Oh mio babbino caro", con una sicurezza, una delicatezza, una precisione, che fanno di questa soprano una sicurezza per il futuro, vista la giovane età.
Il resto dei cantanti non si sono particolarmente distinti, anche se bisogna dire che non hanno cantato male le loro parti. Dulcamara, (Giacomo Nanni) voto 6, Belcore (Giovanni Accardi) Voto 6 e Giannetta (Rosalba Ducato) Voto 7.
Buona la bacchetta di Enrico Lombardi, impegnatissimo a far quadrare buca e palcoscenico. Non sempre c'è riuscito, ma non per cattiva conduzuone sua. Il coro OperaLombardia diretta dal Maestro Massimo Fiocchi Malaspina, novarese, sempre nel primo atto, ha risentito di qualche dissonanza con l'orchestra, talora in ritardo i primi talora in anticipo i secondi.
Ma anche su Malaspina e il suo Coro il voto è di piena sufficienza.
Il Maestro novarese, che collabora con il Teatro Regio di Parma in qualità di Maestro del coro e di Direttore musicale di palcoscenico, con Aslico OperaLombardia, in qualità di Maestro del coro e con il Teatro Comunale di Piacenza in qualità di Direttore musicale di palcoscenico e hdecima opera lirica di Giuseppe Verdi.a collaborato con Ravenna Festival e Macerata Opera Festival in qualità di Maestro del coro, non deve rimproverarsi nulla.
A conti fatti, quest'opera buffa o semiseria del grande Maestro bergamasco, ha ben impressionato il pubblico intervenuto al Coccia di Novara.
Qualche riserva, forse, l'hanno avuta i melomani e i critici presenti ma sui sa, alla fine ognuno fa il suo mestiere e tutto è bene qundo finisce bene, nel rispetto reciproco delle parti.
E ora, aspettiamo il Machbet, decima opera lirica del grande Giuseppe Verdi, che apre a Gennaio, la stagione Lirica, di Balletto e Concerti per il 2026.